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Synthetic beach
@Countless Cities Biennale (1st Prize)

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LIDO FAVARA

Synthetic beach

@Countless Cities Biennale (1st Prize)

Farm Cultural Park,

2021

La terrazza di Palazzo Miccichè, tappa di Countless Cities Biennale e culmine di Human Forest, è un luogo nobile ed informale, dove indugiare e sentirsi accolti. Un salotto in quota che invita a stendersi, a rilassarsi, a spiaggiarsi – a giocare con il corpo per innescare la propria immaginazione. Lido Favara si rivela all'improvviso come un paesaggio surreale di sabbia lavica, come un osservatorio che guarda fuori mentre si riflette dentro. E' una stanza annidata tra interno ed esterno, tra natura ed artificio, che mira a limare il confine tra l'imprevedibilità dello spazio pubblico ed il calore del focolare domestico.

Archivi d'amore

Le piccole stanze di servizio della terrazza si (ri)vestono per l'occasione, diventano familiari nelle finiture ed intime nei contenuti. Al loro interno ospitano una serie di ritrovamenti: il primo, sopra il battiscopa verde, è proprio la carta da parati stessa – riproduzione pop di un motivo floreale presente al pianterreno di Palazzo Miccichè. Entrando, nei cassetti di due mobiletti in equilibrio sulla sabbia, vi sono invece dei reperti autentici, che Favara – città fragile ma generosa – ci ha di colpo messo a disposizione.

Mentre stavamo allestendo il padiglione, infatti, è crollata una vecchia casa, del centro storico. La casa era disabitata da anni, ma non per questo vuota: avvicinandoci ai detriti, abbiamo chiesto in punta di piedi ai proprietari se potevamo raccogliere tutti quegli oggetti che a loro non interessavano – memorie visive e tattili di parenti a cui non erano legati o, chissà, che non avevano nemmeno mai conosciuto. Abbiamo scoperto un mare di bottoni colorati, pagelle, vecchi libri sottolineati, cartoline e lettere d'amore. Si racconta di fratelli partiti per la Germania, auguri fatti in ritardo, regali spediti con grande insuccesso, punti della spesa mai riscossi, peripezie per gli ultimi esami di Università. Questi frammenti che meritavano di essere raccolti, conservati, e, con cautela, mostrati.

L'archivio di Lido favara, inteso come uno spazio in comproprietà tra i cittadini di Favara e chi vi si affaccia per la prima volta, comincia proprio da qui - dall'intersezione amorevole di storie tangibili e ricordi materiali. Sarà un archivio aperto, che ambisce ad accumulare nuovi pezzi, che ambisce a costruire rappresentazioni molteplici del mondo e sul mondo di Farm Cultural Park.

Una spiaggia sospesa

Sulla soglia, un cartello raccomanda agli avventori di togliersi le scarpe: scalzi, d'altronde, si è più spontanei, più giocherelloni. Un gioco di specchi caratterizza poi l'intera terrazza come macchina teatrale, in cui poter calibrare, dosandole a piacere, illusione e realtà. Camminando a piedi nudi sulla sabbia nera, aggiustando lo sguardo per catturare immagini che rimbalzano, si ha l'opportunità di re-inventare il modo di stare insieme, condividendo creativamente spazi, gesti e momenti. Pochi oggetti adornano questa spiaggia raccolta ma volutamente brulla, libera da impedimenti: un rastrello per disegnare solchi, due lavavetri per mettere a fuoco le immagini riflesse e dei teli da mare dalle dimensioni importanti, per livellare le dune e ricostruire sprazzi di convivialità.

La cupola della Chiesa Madre, che a Favara svetta ovunque, sostenuta dai mosaici colorati della sua facciata, è qui celebrata, moltiplicata – apparentemente ingrandita nel riflesso degli edifici che vi si arroccano attorno. Di notte, la città diventa una lanterna corale, che penetra la terrazza, illuminandone lo sfondo – trasformandolo nello schermo di un cinema muto, naturale e perpetuo.

Designed and curated by

Lemonot

with

Andrea Bartoli

Florinda Saieva

Marco Bellavia

Carmelo Nicotra

Photos

Santo Eduardo Di Miceli

Synthetic beach

@Countless Cities Biennale (1st Prize)

Farm Cultural Park

2021

La terrazza di Palazzo Miccichè, tappa di Countless Cities Biennale e culmine di Human Forest, è un luogo nobile ed informale, dove indugiare e sentirsi accolti. Un salotto in quota che invita a stendersi, a rilassarsi, a spiaggiarsi – a giocare con il corpo per innescare la propria immaginazione. Lido Favara si rivela all'improvviso come un paesaggio surreale di sabbia lavica, come un osservatorio che guarda fuori mentre si riflette dentro. E' una stanza annidata tra interno ed esterno, tra natura ed artificio, che mira a limare il confine tra l'imprevedibilità dello spazio pubblico ed il calore del focolare domestico.


Archivi d'amore


Le piccole stanze di servizio della terrazza si (ri)vestono per l'occasione, diventano familiari nelle finiture ed intime nei contenuti. Al loro interno ospitano una serie di ritrovamenti: il primo, sopra il battiscopa verde, è proprio la carta da parati stessa – riproduzione pop di un motivo floreale presente al pianterreno di Palazzo Miccichè. Entrando, nei cassetti di due mobiletti in equilibrio sulla sabbia, vi sono invece dei reperti autentici, che Favara – città fragile ma generosa – ci ha di colpo messo a disposizione.


Mentre stavamo allestendo il padiglione, infatti, è crollata una vecchia casa, del centro storico. La casa era disabitata da anni, ma non per questo vuota: avvicinandoci ai detriti, abbiamo chiesto in punta di piedi ai proprietari se potevamo raccogliere tutti quegli oggetti che a loro non interessavano – memorie visive e tattili di parenti a cui non erano legati o, chissà, che non avevano nemmeno mai conosciuto. Abbiamo scoperto un mare di bottoni colorati, pagelle, vecchi libri sottolineati, cartoline e lettere d'amore. Si racconta di fratelli partiti per la Germania, auguri fatti in ritardo, regali spediti con grande insuccesso, punti della spesa mai riscossi, peripezie per gli ultimi esami di Università. Questi frammenti che meritavano di essere raccolti, conservati, e, con cautela, mostrati.


L'archivio di Lido favara, inteso come uno spazio in comproprietà tra i cittadini di Favara e chi vi si affaccia per la prima volta, comincia proprio da qui - dall'intersezione amorevole di storie tangibili e ricordi materiali. Sarà un archivio aperto, che ambisce ad accumulare nuovi pezzi, che ambisce a costruire rappresentazioni molteplici del mondo e sul mondo di Farm Cultural Park.


Una spiaggia sospesa


Sulla soglia, un cartello raccomanda agli avventori di togliersi le scarpe: scalzi, d'altronde, si è più spontanei, più giocherelloni. Un gioco di specchi caratterizza poi l'intera terrazza come macchina teatrale, in cui poter calibrare, dosandole a piacere, illusione e realtà. Camminando a piedi nudi sulla sabbia nera, aggiustando lo sguardo per catturare immagini che rimbalzano, si ha l'opportunità di re-inventare il modo di stare insieme, condividendo creativamente spazi, gesti e momenti. Pochi oggetti adornano questa spiaggia raccolta ma volutamente brulla, libera da impedimenti: un rastrello per disegnare solchi, due lavavetri per mettere a fuoco le immagini riflesse e dei teli da mare dalle dimensioni importanti, per livellare le dune e ricostruire sprazzi di convivialità.


La cupola della Chiesa Madre, che a Favara svetta ovunque, sostenuta dai mosaici colorati della sua facciata, è qui celebrata, moltiplicata – apparentemente ingrandita nel riflesso degli edifici che vi si arroccano attorno. Di notte, la città diventa una lanterna corale, che penetra la terrazza, illuminandone lo sfondo – trasformandolo nello schermo di un cinema muto, naturale e perpetuo.


Designed and curated by

Lemonot

with

Andrea Bartoli

Florinda Saieva

Marco Bellavia

Carmelo Nicotra

Photos

Santo Eduardo Di Miceli

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lemonot

Sabrina Morreale, AA Dipl
Lorenzo Perri, AA Dipl (Hons)

London / Prato

projects@lemonot.co.uk

ABOUT

This is Tooltip!

Sabrina Morreale and Lorenzo Perri are architects, educators and founding partners of Lemonot – a duo for spatial and relational practices, architecture and performative arts. We graduated together at the Architectural Association and we’re now based between London and Italy.

Our projects re-invent the relationship between urban fabric and human rituals through a wide range of media: pavilions, exhibitions, short films and designed performances. We relentlessly seek new forms of togetherness, with a contextual yet transterritorial approach that aims to detect, celebrate and trigger the spontaneous theatre of everyday life. 

We experiment with the language of artistic strategies in public space, empowering alternative narratives and unexpected interactions – to initiate unconventional acts of place-making. We explore how architects can contribute to a peculiar reinterpretation of the city, defining novel 1:1 experiences through short and long-term occupational strategies. Dealing with multiple stakeholders at the same time, we often intervene as both facilitators and designers – constructing supporting spatial structures to make things happen.

Our constant engagement in academia is a crucial part of Lemonot. In 2018-19, we taught as Adjunct Professors at INDA in Bangkok and we’ve been Programme Heads of the AA Visiting School El Alto (Bolivia). Lorenzo taught at the University of Applied Arts Vienna  (dieAngewandte) in Architectural Studio 1 from 2020 to 2023, while Sabrina is currently Studio Master in the Foundation Course at the AA in London. Together, we now lead the Architectural Design Studio 7: Convivial-ism at the Royal College of Art in London. 

We collaborate with several cultural institution – including Arquine, La Biennale di Venezia, DPR Barcelona, LINA European Architecture Platform, S AM Basel, Architecture at the Edge (West Ireland) – and our projects have been exhibited and awarded internationally: among the others, at the Young Talent Architecture Award 2016, at the ATT19 Gallery in Bangkok, at the RIBA, at Vienna Design Week, at Bangkok Design Week, at Milan Design Week, at Archifest Singapore 2019, at Mextropoli 2021 in Mexico City, at FAR-Architecture Festival of Rome 2022 and at CAFx Copenhagen Architecture Film Festival 2023.

Furthermore, Lemonot is one of the 9 selected architectural practices for the Padiglione Italia – curated by Fosbury Architecture – of the Venice Architecture Biennale 2023, and Sabrina has been appointed as the 2024 Enel Foundation Italian Fellow in Architecture at the American Academy in Rome.

Lina Fellows 2022/2023

“Spaziale” – Padiglione Italia, Venice Architecture Biennale, 2023

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Sabrina Morreale, AA Dipl
Lorenzo Perri, AA Dipl (Hons)

London, Vienna, Stockholm, La Paz and Italy

projects@lemonot.co.uk

ABOUT

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Sabrina Morreale and Lorenzo Perri are architects, educators and founding partners of Lemonot – a duo for spatial and relational practices, architecture and performative arts. We graduated together at the Architectural Association and we’re now based between London and Italy.

Our projects re-invent the relationship between urban fabric and human rituals through a wide range of media: pavilions, exhibitions, short films and designed performances. We relentlessly seek new forms of togetherness, with a contextual yet transterritorial approach that aims to detect, celebrate and trigger the spontaneous theatre of everyday life. 

We experiment with the language of artistic strategies in public space, empowering alternative narratives and unexpected interactions – to initiate unconventional acts of place-making. We explore how architects can contribute to a peculiar reinterpretation of the city, defining novel 1:1 experiences through short and long-term occupational strategies. Dealing with multiple stakeholders at the same time, we often intervene as both facilitators and designers – constructing supporting spatial structures to make things happen.

Our constant engagement in academia is a crucial part of Lemonot. In 2018-19, we taught as Adjunct Professors at INDA in Bangkok and we’ve been Programme Heads of the AA Visiting School El Alto (Bolivia). Lorenzo taught at the University of Applied Arts Vienna  (dieAngewandte) in Architectural Studio 1 from 2020 to 2023, while Sabrina is currently Studio Master in the Foundation Course at the AA in London. Together, we now lead the Architectural Design Studio 7: Convivial-ism at the Royal College of Art in London. 

We collaborate with several cultural institution – including Arquine, La Biennale di Venezia, DPR Barcelona, LINA European Architecture Platform, S AM Basel, Architecture at the Edge (West Ireland) – and our projects have been exhibited and awarded internationally: among the others, at the Young Talent Architecture Award 2016, at the ATT19 Gallery in Bangkok, at the RIBA, at Vienna Design Week, at Bangkok Design Week, at Milan Design Week, at Archifest Singapore 2019, at Mextropoli 2021 in Mexico City, at FAR-Architecture Festival of Rome 2022 and at CAFx Copenhagen Architecture Film Festival 2023.

Furthermore, Lemonot is one of the 9 selected architectural practices for the Padiglione Italia – curated by Fosbury Architecture – of the Venice Architecture Biennale 2023, and Sabrina has been appointed as the 2024 Enel Foundation Italian Fellow in Architecture at the American Academy in Rome.

Lina Fellows 2022/2023

“Spaziale” – Padiglione Italia, Venice Architecture Biennale, 2023